La persona più felice del mondo
- Ilaria Fiorani
- 2 apr
- Tempo di lettura: 1 min
Venerdì 28 marzo ero la persona più felice del mondo.
E' stato tutto incredibilmente bello. Felice.
Tutta la tensione che avevo prima di presentare è svanita quando ho iniziato la presentazione, che ho adorato. E grazie Spigarelli per avermi detto "very communicative". E' questo quello che voglio fare. Questi anni mi sono serviti a questo: ad ascoltarmi nel profondo, a capire cosa fa per me e cosa no. Per cosa mi batte il cuore.
E poi sono stata riempita di affetto, dai miei affetti. Vedere la mia famiglia, le mie amiche, le mie coinquiline nella platea, tutti lì per me, mi ha reso ancora più felice. Hanno condiviso con me, come me, questo traguardo. E poi sono stata riempita di foto, di fiori, di bolle di sapone, di regalini, di bigliettini, e alla fine di cibo buonisssssimo del Giardino, e di una torta gelato nocciola e crema altrettanto buona di Piazza Diaz.
E anche di tanta pioggia, che secondo me ha rappresentato tutte le lacrime che ho versato in questi anni. Perché ho pianto tanto (tanto tanto), con tutti (anche con il mio (santo) prof).
E oggi continuo ad essere la persona più felice del mondo: ho dormito 11 ore, finalmente.
Mi sento riposata. Ieri bastava alzare la cornetta del telefono, fare qualche telefonata, condividere i pensieri, e stanotte ho dormito veramente bene.
Oggi finalmente splende il sole, senza nessuna nuvola. Credo proprio che poi uscirò a fare due passi. C'è la nave Amerigo Vespucci al porto, ma anche quest'anno non riuscirò a visitarla dentro. Maledette prenotazioni.

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