M'arzo (male-meno-male)
- Ilaria Fiorani
- 28 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 29 mar 2024
M'arzo male, menomale. M'arzo in dialetto sta per "mi alzo". Mi alzo. Mi alzo, menomale che mi alzo. Anche se mi alzo male. Marzo è un po' così. Marzo è m'arzo-male perché tutto sembra andare male. Non tutto cioè. Il dottorato sembra andare tutto male. La mia voglia di fare è sotto ai piedi. Non sento di essere nel mio. Mi fa schifo tutto. Non mi sento brava in nulla. Mi sembra di fare qualcosa senza senso. Eppure mi alzo. Eppure mi devo rialzare. Poco alla volta. Poco al giorno.
Volevo prendermi questi giorni di festa, ma non ce la faccio. Stamattina ho provato a non fare niente. Ma il pensiero lì mi andava. A quello che devo fare per il dottorato. E allora ho aperto il pc e mi sono messa, qualche oretta, a fare il mio dovere. Mi sento che questo dovere mi schiaccia. Ma è il mio dovere. E' il mio dovere da persona adulta. Che senso avrebbe adesso lasciare tutto?! Sarebbe più facile, è vero. Mollerei, e arrivederci a tutti.
Ma io a novembre ci voglio arrivare. La tesi la voglio consegnare. Poco alla volta. Un passo alla volta. Questa settimana è iniziata bene, eliminando il superfluo. Via la radio, via il tutorato. Via tutto quello che non è indispensabile per il dottorato. Mi devo concentrare qui, ma mi devo anche distaccare da qui. Valgo anche se non sono una brava ricercatrice. Anche se nella vita non farò la ricercatrice. Anche se nella vita farò tutt'altro. "Sarai una party planner con un phd" cit. la mia amica oggi.
E l'altra cit. di oggi che merita una menzione è questa:
E' del mio prof. Che tenero. Mi sento supportata e non sola. E non è scontato.
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